Realtà #SMEM: Provincia di Reggio Emilia

Con questo articolo iniziamo quella che, speriamo, sarà una lunga serie di approfondimenti sulle realtà SMEM già attive in Italia.

Nonostante la politica del Dipartimento della Protezione Civile nei confronti del Social Media Emergency Management sia, per loro stessa ammissione, quella di un’osservazione responsabile, nel nostro Paese moltissime realtà locali, dalle Associazioni agli Enti Locali, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e di iniziare a sfruttare i social media per rendere più olistica ed efficace la comunicazione delle emergenze alla popolazione come già avviene in buona parte del mondo, dagli USA al Senegal passando per Nuova Zelanda, Australia, Canada e buona parte dell’Unione Europea.

Provincia_di_Reggio_Emilia-StemmaIniziamo questa rassegna con la Provincia di Reggio Emilia, che ormai da diversi anni gestisce l’account Twitter @ProvinciadiRE, attraverso il quale sono veicolate a oltre 2000 follower comunicazioni istituzionali riguardanti eventi e iniziative dell’amministrazione provinciale ma anche allerte ed informazioni relative a stati di crisi sul territorio provinciale; lo stesso staff gestisce inoltre la pagina Facebook “Provincia di Reggio Emilia”.

Faremo la conoscenza di @ProvinciadiRE attraverso alcune delle domande raccolte nel corso dell’ultimo appuntamento di #smemchatIT, l’ormai consueto appuntamento su Twitter dedicato all’approfondimento di tematiche legate al Social Media Emergency Management in Italia.

Ha risposto alle nostre domande Fabio Macchi, uno dei giornalisti professionisti che si occupano dell’aggiornamento e della gestione degli account istituzionali.

Colum Donnelly (@columdonnelly) “In quanti gestite il servizio? Tutti dipendenti?”; Nicola Lazzarini (@nico_lazz) “In quanti vi occupate dell’account? dipendenti?”

@ProvinciadiRE: Degli account TW e FB ci occupiamo principalmente in due, io e la collega Simona Mannari. Siamo entrambi giornalisti professionisti con incarico di consulenza. La formazione giornalistica, maturata per entrambi principalmente nei quotidiani, credo rappresenti un vantaggio, specie nella gestione delle emergenze. Nel caso dei terremoti in Emilia del maggio 2012, ad esempio, la prima scossa fu alle 4.22 della notte tra sabato e domenica. Dopo dieci minuti eravamo già a twittare perché ci è venuto naturale dare informazioni, il ‘dare la notizia’ in senso giornalistico, senza preoccuparci dell’orario di lavoro…

Nicola Lazzarini (@nico_lazz) “Tecnicamente c’è un processo decisionale?”

@ProvinciadiRE: Nel bene e nel male – e a nostro rischio e pericolo – in tempo di pace godiamo di ampia autonomia. Gran parte della nostra comunicazione sui social riguarda comunque i comunicati-stampa e la comunicazione istituzionale dell’ente, in particolare comunicazioni di servizio. Discorso diverso, ovviamente, nel caso di emergenze. Sempre per citare il terremoto 2012, dal 30 maggio – all’indomani delle due forti scosse che comportarono l’estensione alla nostra provincia dello stato di emergenza – in qualità di responsabile della Comunicazione e Informazione della Provincia mi sono insediato al Centro di coordinamento provinciale (Ccp) allestito nel Centro unificato di Protezione civile per assumere le funzioni F3 (mass-media e informazione) previste dal Metodo Augustus e dai Piani di emergenza della Provincia. In quel caso, ovviamente, la comunicazione veniva coordinata con gli altri responsabili di funzione, a partire dal coordinatore di Sala operativa F14 e dai rappresentanti del Dipartimento nazionale di Protezione civile, con i vertici della Provincia, in determinati casi con la Prefettura o la Regione oppure con i singoli sindaci.

Colum Donnelly (@columdonnelly) “Avete direttive ufficiali sul tipo di notizie da pubblicare? Chi decide?”; Chiara Bianchini (@ChiaraBianchini) “avete una policy interna/esterna?”

@ProvinciadiRE: Non abbiamo una policy per quanto riguarda la gestione della comunicazione sui social media, anche se basterebbe poco per copincollarla da qualche altro ente. Buon senso e buona volontà sono i nostri punti di riferimento. Anche in questo caso, la formazione giornalistica credo sia di aiuto: non c’è bisogno di normare attraversare documenti che insulti, minacce, promozioni di attività illegali devono essere evitati… E se si deve avere una policy che precisa che i commenti sono moderati, chessò, dalle 8 alle 12, forse è meglio non averla…

Colum Donnelly (@columdonnelly) “Come vi arrivano le informazioni? Dai servizi della provincia?”; Nicola Lazzarini (@nico_lazz) “Attraverso quali canali vi arrivano le info? sono riservati o pubblici?”

@ProvinciadiRE:  Le notizie ci arrivano da assessorati e servizi della Provincia, oppure da altri consulenti esterni, penso al prezioso supporto in materia di previsioni meteorologiche che @LucaLombroso, la nostra meteostar come ci piace definirlo, ci fornisce da alcuni anni specialmente d’inverno e che ci permette di avere previsioni ancora più puntuali e ‘locali’ in aggiunta al pure ottimo servizio fornito da Arpa.

Nicola Lazzarini (@nico_lazz) “Operativamente lavorate uno alla volta o in team? qualcuno approva i messaggi in uscita?”

@ProvinciadiRE:  Lavoriamo a volte insieme, a volte uno solo, dipende ovviamente dalle circostanze. Per l’approvazione, come spiegavo prima siamo abbastanza autonomi, almeno nella ordinaria amministrazione. Ovviamente, eventuali risposte a commenti o critiche dei cittadini, vengono di volta in volta concordate con l’assessore e-o con il dirigente di riferimento, in modo da poter essere il più precisi e dettagliati possibile.

Ringraziamo Fabio Macchi e tutto lo staff di @ProvinciadiRE per la disponibilità dimostrata e vi diamo appuntamento al prossimo approfondimento sulle realtà locali SMEM italiane.

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